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Incoterms: cosa sono e a che servono

Scritto da Claudia Battaglia | 16 luglio 2025

Quella del commercio internazionale è una delle materie più complesse da conoscere, anche per gli addetti ai lavori. Se hai un business e ti occupi di vendita all’estero, probabilmente avrai sentito parlare degli Incoterms®: regole standard riconosciute a livello globale che definiscono con precisione chi fa cosa, quando e a quali condizioni durante una spedizione tra venditore e acquirente. 

Creati dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC), gli Incoterms stabiliscono chi paga i costi di trasporto, chi gestisce l’assicurazione, chi si occupa delle formalità doganali e, soprattutto, quando avviene il passaggio del rischio sulla merce.

Capire come funzionano gli Incoterms ti aiuta a evitare fraintendimenti, ritardi e spese impreviste: in questa guida ti spieghiamo a cosa servono, come leggerli, quali scegliere e perché sono uno strumento fondamentale in ogni spedizione internazionale.

Cosa sono gli Incoterms e a che servono

Incoterms è l’abbreviazione di International Commercial Terms e possiamo definirle una serie di regole standardizzate che vengono utilizzate a livello globale per regolare le transazioni di beni fisici nel commercio internazionale.

Sono pubblicati dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC) dal 1936 e aggiornati periodicamente per riflettere i cambiamenti nelle dinamiche logistiche, nei trasporti e nei mercati internazionali. L’ultima versione in vigore è quella del 2020.

Il loro scopo è eliminare ambiguità e malintesi tra venditore e acquirente, specificando in modo chiaro:

  • Chi si occupa del trasporto e fino a dove;
  • Chi paga i costi accessori (spedizione, assicurazione, sdoganamento);
  • Chi è responsabile in caso di danni o smarrimenti lungo la catena logistica;
  • In quale punto geografico avviene il trasferimento del rischio.

Gli Incoterms non sono leggi vincolanti, ma diventano effettivi solo quando vengono esplicitamente inseriti in un contratto di vendita. Una volta indicati diventano parte integrante dell’accordo tra le parti e hanno valore contrattuale.

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Come si leggono gli Incoterms

Ogni Incoterm è rappresentato da una sigla di tre lettere (es. EXW, FOB, DDP) seguita generalmente dal luogo di consegna concordato (es. “FOB Shanghai” o “DAP Milano”) e fa riferimento alla versione dell’anno di pubblicazione (es. “Incoterms 2020”).

Per leggerli correttamente, devi capire cosa indica ogni elemento.

  • Per quanto riguarda le prime tre lettere, ogni sigla definisce un insieme preciso di obblighi e responsabilità. Ad esempio, se trovi scritto EXW (Ex Works), vuol dire che il venditore consegna la merce nel proprio stabilimento. Tutto il resto è a carico del compratore;
  • Dopo la sigla viene indicato un luogo fisico, che rappresenta il punto in cui avviene il passaggio di responsabilità o in cui il venditore completa il proprio obbligo. Ad esempio, “FCA Porto di Genova”;
  • Infine, gli Incoterms vanno completati con l’indicazione dell’anno dell’edizione utilizzata. Ad esempio: DAP Milano – Incoterms® 2020.

Incoterms 2020: cosa è cambiato

Gli Incoterms 2020, pubblicati dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC), sono entrati in vigore il 1° gennaio 2020 e sono, attualmente, l’ultima versione ufficiale delle regole per il commercio internazionale. Hanno sostituito la precedente edizione del 2010, introducendo alcune modifiche importanti, pensate per rendere le regole ancora più chiare e pratiche da applicare.

In particolare, nella versione 2020:

  • DPU sostituisce DAT: l’’Incoterm DAT (Delivered at Terminal) è stato eliminato e sostituito con DPU (Delivered at Place Unloaded). Questa modifica è stata fatta per chiarire che la merce può essere consegnata in qualsiasi luogo, non necessariamente un terminal portuale o doganale, ma l'importante è che sia scaricata;
  • C’è maggiore attenzione alla sicurezza nel trasporto: nei termini CIF e CIP, l’Incoterms 2020 richiede che il venditore specifichi un livello minimo di copertura assicurativa. In CIP, ad esempio, è richiesta una copertura maggiore rispetto a CIF, salvo diverso accordo;
  • C’è più flessibilità nell’uso del trasporto proprio: è possibile per l'acquirente o il venditore utilizzare un proprio mezzo di trasporto, cosa che prima non era prevista in modo specifico.

Classificazione Incoterms: i gruppi principali

Gli Incoterms 2020 sono suddivisi in due categorie principali, in base alla modalità di trasporto a cui si applicano.

Incoterms validi per qualsiasi modalità di trasporto (multimodale)

Partiamo dalla prima categoria di Incoterms, che possono essere usati per trasporto via terra, aria, mare o combinazioni tra più mezzi (es. container da nave + camion). Sono i più usati nell’eCommerce, nella logistica moderna e nei trasporti su lunga distanza e si classificano così:

  • EXW – Ex Works (Franco Fabbrica): il venditore mette a disposizione la merce nei propri locali. Tutti i costi e i rischi dal ritiro in poi sono a carico del compratore;
  • FCA – Free Carrier (Franco Vettore): il venditore consegna la merce al vettore incaricato dal compratore, in un luogo concordato. È uno degli Incoterms più flessibili e usati;
  • CPT – Carriage Paid To (Trasporto pagato fino a): il venditore paga il trasporto fino al luogo concordato, ma il rischio passa al compratore già al momento della consegna al primo vettore;
  • CIP – Carriage and Insurance Paid To (Trasporto e assicurazione pagati fino a): come CPT, ma con l’aggiunta dell’obbligo per il venditore di fissare un assicurazione minima sulla merce;
  • DAP – Delivered At Place (Consegnato al luogo di destinazione): in questo caso, il venditore si occupa del trasporto fino all’indirizzo del compratore, senza scarico e senza pagare dazi o IVA;
  • DPU – Delivered at Place Unloaded (Consegnato scaricato): variante del DAP in cui il venditore si occupa anche dello scarico della merce. È l’unico Incoterm che prevede lo scarico;
  • DDP – Delivered Duty Paid (Consegnato sdoganato): il venditore gestisce tutti i costi, inclusi trasporto, dogana, dazi e IVA, fino alla consegna finale.

Incoterms validi solo per trasporto marittimo e vie navigabili interne

A differenza degli Incoterms che abbiamo appena visto, questi sono utilizzabili esclusivamente quando il trasporto avviene via mare o per vie d’acqua interne e sono particolarmente adatti per merci sfuse o quando si usano navi cargo convenzionali.

I quattro termini marittimi ufficiali sono

  • FAS – Free Alongside Ship (Franco lungo bordo nave): il venditore consegna la merce accanto alla nave nel porto di imbarco indicato (es. sul molo o banchina). Da quel momento in poi, tutti i costi e i rischi passano all’acquirente;
  • FOB – Free On Board (Franco a bordo): il venditore si occupa del carico sulla nave nel porto di partenza. Una volta che la merce è a bordo, il rischio si trasferisce all’acquirente;
  • CFR – Cost and Freight (Costo e Nolo): il venditore paga il trasporto fino al porto di destinazione, ma il rischio passa al compratore quando la merce è caricata a bordo della nave. Non include l’assicurazione;
  • CIF – Cost, Insurance and Freight (Costo, Assicurazione e Nolo): simile al CFR, ma il venditore deve anche pagare un’assicurazione minima sulla merce fino al porto di destinazione. Il rischio, però, passa comunque alla partenza.

Differenze tra Incoterms: Group E, F, C, D

Gli Incoterms® 2020 possono essere suddivisi anche in base alla logica del trasferimento di obblighi e costi lungo il processo di spedizione. Questo criterio li organizza in quattro macro-gruppi, che vanno da un'estrema responsabilità dell’acquirente (gruppo E) fino a una responsabilità quasi totale del venditore (gruppo D).

 

Group E 

Tutto a carico del compratore

Group F 

Venditore consegna, compratore organizza il trasporto

Group C 

Venditore paga il trasporto, ma il rischio passa prima 

Group D 

Venditore gestisce tutto fino alla consegna finale

Come scegliere l’Incoterm giusto

Scegliere l’Incoterm corretto è una decisione che influenza tempi, costi e rischi dell’intera operazione di import/export

Ci sono diversi fattori da considerare quando devi decidere quale Incoterm usare.

La prima domanda da porsi è: vuoi occuparti tu del trasporto, o preferisci che se ne occupi il venditore?

  • Se vuoi gestire tutto tu, Incoterms come EXW o FCA ti danno il pieno controllo;
  • Se vuoi che sia il venditore a spedire, puoi usare CPT, CIP, DDP, DAP…

Un altro aspetto da considerare è  quanta esperienza hai nella logistica internazionale. Se sei alle prime armi, meglio scegliere Incoterms dove il venditore si occupa della maggior parte degli aspetti: DAP, DPU o DDP. Se hai esperienza e contatti con spedizionieri, puoi permetterti anche EXW o FOB, risparmiando e gestendo in autonomia.

Altro punto importante riguarda le modalità di trasporto, se via terra, aereo o mare. Per trasporto marittimo convenzionale, puoi usare FOB, CFR, CIF.  Se usi container o trasporti multimodali, è preferibile FCA, CPT, CIP, che si adattano meglio alla logistica moderna.

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