La catena del freddo è un aspetto di fondamentale attenzione nel mondo delle spedizioni, in particolare quando si tratta di trasportare prodotti sensibili alla temperatura come alimenti freschi, farmaci e prodotti chimici.
I prodotti deperibili, infatti, non possono essere consegnati seguendo delle regole “standard”; al contrario, servono tutele (e protocolli) specifici, perché una cattiva conservazione dei prodotti potrebbe dar luogo a dei rischi per la salute. Ecco come funziona la catena del freddo, come mantenerla e in che modo si possono spedire i prodotti rispettando questi principi.
Quando parliamo di catena del freddo facciamo riferimento ad un sistema di gestione logistico progettato per mantenere prodotti sensibili alla temperatura all'interno di un intervallo di temperatura specifico durante tutte le fasi di trasporto e stoccaggio.
La catena del freddo per gli alimenti, ma anche per altri prodotti come i farmaci, è essenziale per garantire che non ci siano deterioramenti o perdite di qualità durante il trasporto. Nel contesto degli alimenti, la catena del freddo è utilizzata per conservare prodotti freschi, surgelati e refrigerati, per fare in modo che mantengano le loro proprietà nutritive e di sicurezza alimentare fino al momento del consumo.
Per i farmaci, la catena del freddo serve per mantenere l'efficacia di vaccini, insulina e altri farmaci termosensibili. Nel caso dei prodotti chimici, il mantenimento di condizioni di temperatura specifiche è necessario per prevenire reazioni chimiche indesiderate che potrebbero compromettere la sicurezza e l'efficacia del prodotto.
Come avrai capito, la catena del freddo è legata a doppio filo ad un tema di sicurezza. Ecco perché le normative sulla catena del freddo sono fondamentali per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti che richiedono il mantenimento di specifiche condizioni termiche durante il trasporto e lo stoccaggio.
Ci sono diverse leggi al riguardo. Una delle normative più rilevanti in tema di catena del freddo è l’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), inizialmente sviluppato per garantire la sicurezza alimentare nelle missioni spaziali della NASA e successivamente adottato a livello globale.
In Europa, il regolamento (CE) n. 852/2004 ha introdotto l'HACCP come standard obbligatorio per tutte le aziende del settore alimentare. Questo regolamento impone alle aziende di monitorare e documentare attentamente le temperature in ogni fase della catena del freddo, di utilizzare attrezzature adeguate per la refrigerazione e il trasporto e di formare il personale sulla gestione corretta dei prodotti a temperatura controllata.
Inoltre, ogni categoria di prodotto deve rispettare specifiche temperature per garantire la sua sicurezza e qualità. In Italia, il Decreto Legislativo 193/2007 ha recepito queste normative europee, introducendo ulteriori requisiti per le aziende alimentari.
Tieni in considerazione che, per la legge, è obbligatorio mantenere registrazioni dettagliate delle temperature e implementare piani di monitoraggio e controllo per prevenire qualsiasi rischio legato al mancato rispetto della catena del freddo.
Inoltre, dal 2006, il protocollo HACCP è diventato obbligatorio anche per le aziende che commerciano alimenti destinati agli animali, ampliando così la portata delle normative sulla sicurezza alimentare.
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Le spedizioni nella catena del freddo non funzionano come qualunque altra spedizione: serviranno sia processi che tecnologie progettate per mantenere i prodotti a temperature specifiche durante tutto il percorso dalla produzione al consumo finale.
Un processo tipico segue questi passaggi:
Una delle domande più comuni legate alla catena del freddo è: cosa succede se viene interrotta e quali sono concretamente i rischi che si corrono?
Iniziamo col dire che la rottura della catena del freddo comporta un innalzamento della temperatura dei prodotti sensibili, come alimenti, farmaci e prodotti chimici, che possono deteriorarsi rapidamente o perdere la loro efficacia. Inevitabilmente, vengono compromessi la sicurezza e l'integrità del prodotto, aumentando il rischio di contaminazione microbiologica nel caso degli alimenti, o di inefficacia terapeutica nel caso dei farmaci.
In alcuni casi, il deterioramento non è visibile a occhio nudo, ma può comunque essere un pericolo per la salute. Oltre ai danni per la salute, la rottura della catena del freddo dei prodotti freschi (pensa ad esempio alla catena del freddo del pesce o alla catena del freddo della carne) può provocare anche danni economici per le aziende. La perdita di prodotti deteriorati o danneggiati può farti gestire dei costi inaspettati e compromettere la reputazione del brand, causando potenzialmente una perdita di fiducia da parte dei consumatori.
C’è poi un tema di legalità: potresti incorrere in delle sanzioni se non c’è conformità alle normative sulla catena del freddo.
Se hai un’azienda e gestisci prodotti sensibili alla temperatura, ottimizzare la catena del freddo è fondamentale per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti fino alla consegna finale (oltre che per rispettare un obbligo di legge!).
Ecco come gestire al meglio ciascun aspetto:
Alla luce di quanto detto, se devi spedire dei prodotti rispettando la catena del freddo dovrai scegliere con assoluta attenzione il partner per le tue spedizioni. Ecco alcuni fattori importanti da considerare:
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