La spedizione di farmaci in paesi stranieri è un'evenienza meno rara di quel che si pensi, sebbene comunque non si tratti di un processo comune. Generalmente infatti buona parte dei medicinali che conosciamo, dai più comuni a quelli più specifici, sono presenti anche nel resto del mondo, magari sotto nomi e marchi diversi, ma con gli stessi principi attivi.
Rispetto al passato le restrizioni sono decisamente inferiori, soprattutto per quanto riguarda l'area parte dell'Unione Europea, ma le criticità a riguardo rimangono molteplici e dipendono da una serie di fattori. Sono aspetti che riguardano non solo chi spedisce, ma anche chi viaggia all'estero per lavoro o vacanza.
- Una prima difficoltà in tal senso viene dalla lingua: richiedere determinati eccipienti potrebbe risultare molto arduo, anche se si conosce bene l'idioma locale.
- Un secondo ostacolo deriva invece dal fatto che alcune tipologie di medicinali non vengono vendute in alcuni paesi e in altri si.
- Una terza questione riguarda la tipologia di farmaco: sostanze stupefacenti, psicotrope e precursori di droghe richiedono particolari permessi del Ministero della Salute.
La salute è una componente fondamentale della nostra vita e sapere di poter eventualmente spedire farmaci all'estero, per familiari, amici o anche per noi stessi (in modo da non trasportare con sé nel corso del viaggio) diventa un notevole vantaggio e una comodità non da poco. Tanto che molti corrieri offrono servizi specifici, con contenitori in grado di mantenere le temperature necessarie alla conservazione dei medicinali o studiati per preservarne l'integrità.
Spedire farmaci all'estero: come fare
Come citato prima, la spedizione di medicinali al di fuori dell'Italia è ritenuta un servizio speciale, con delle differenze sostanziali da una spedizione standard (per saperne di più leggete l'articolo: “Organizzare una spedizione all'estero: ecco cosa c'è da sapere”).
Ciò significa che il contenuto verrà verificato con ancora più attenzione dalle dogane, proprio per il suo status particolare. Questo perché di norma è possibile spedire unicamente medicinali da banco che, a meno di permessi particolari di cui parleremo più avanti, non richiedono ricetta specifica del medico. Sono altresì richiesti i 2 classici documenti per la spedizione all'estero, ovvero fattura pro forma e dichiarazione di libera esportazione (allegate con fotocopia di documento personale).
In genere per buona parte delle medicine dirette all'estero basta una busta, facendo attenzione a non superare il limite di mezzo chilo. Se la necessità è di inviare più medicine o confezioni più grandi e/o pesanti è necessario provvedere con un pacco. Come consigliamo sempre, grande attenzione va posta all'imballaggio.
È importante dunque disporre i farmaci nel pacco in modo da non provocarne la rottura, facendo attenzione dunque a proteggerli e a mantenerli divisi tramite materiali come pluriball o simili, meglio se trasparenti per rendere più semplice la verifica dei funzionari doganali. La scatola va ovviamente sigillata al meglio.
Sicurezza e responsabilità nel trasporto di medicinali
Tutte le attenzioni da porre all'imballaggio sono dovute, come sempre in realtà, a ragioni di sicurezza non solo del vostro contenuto, ma anche di quello altrui. E se la medesima attenzione viene posta ai documenti da presentare, allora non avrete davvero nulla da temere, con la certezza in più di poter tracciare sempre il vostro contenuto grazie ai servizi preposti che ogni corriere propone.
A livello di trasporto vanno segnalate delle particolari attenzioni qualora il medicinale richieda temperature e condizioni specifiche, per le quali sono disponibili trasporti speciali e precauzioni che alcuni corrieri offrono. In questi casi, per spedire farmaci all'estero, è doveroso affidarsi a tali servizi.
Si tratta quindi non solo di assicurare l'integrità, ma anche la continuità del freddo grazie ad imballi isotermici conformi alle normative IATA o all'utilizzo di materiali refrigeranti (come gel e ghiaccio secco). Una serie di plus che non interferisce con la velocità della spedizione, ma che innalza inevitabilmente i prezzi.
Spedire farmaci all'estero: alcune casistiche
Se il trasporto o la spedizione riguardano sostanze stupefacenti, psicotrope e precursori di droghe, vanno seguite alcune procedure per la richiesta di permessi (sia import che export), come indicato dal decreto ministeriale del 2007.
“Il decreto del Ministero della salute 16 novembre 2007 fornisce le modalità che i viaggiatori in uscita o in entrata dal territorio nazionale devono rispettare qualora abbiano necessità di trasportare medicinali a base di sostanze stupefacenti o psicotrope, inclusi quelli per le proprie necessità terapeutiche, nel corso del momentaneo allontanamento”.
“Queste modalità prevedono, per il cittadino che ha necessità di recarsi all’estero e di proseguire la terapia con medicinali stupefacenti o psicotropi, il possesso di una specifica certificazione medica rilasciata dal medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta convenzionati con il Servizio sanitario nazionale (SSN) o dal medico dipendente dallo stesso SSN”.
Le Informazioni sulle normative vigenti e sulle modalità per il trasporto di medicinali stupefacenti o psicotropi in altri paesi sono consultabili sul sito dell'International Narcotics Control Board, nella sezione relativa ai viaggiatori.