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Dazi doganali in Cina: cosa fare per superare i controlli alla dogana

Scritto da Il team di Spedire.com | 05 marzo 2019

La Repubblica Popolare Cinese è uno dei pochi stati al mondo in cui ancora vige un regime dittatoriale (il paese è governato infatti dal solo Partito Comunista), rappresenta la nazione più popolosa al mondo con quasi 1 miliardo e mezzo di persone e, soprattutto, la seconda economia al mondo dopo gli Stati Uniti (che presto o tardi verranno superatati proprio dalla Repubblica asiatica).

Al di là delle informazioni socio-economiche (e senza scendere in luoghi comuni), la Cina è conosciuta soprattutto dal punto di vista commerciale per l'elettronica di consumo e gli e-commerce dai prezzi estremamente concorrenziali, motivo per cui sono innumerevoli le spedizioni di merci che dalla Cina viaggiano in tutto il mondo. Ma anche il viaggio inverso non è da meno, visto che nel paese è sempre stato notevole l'interesse per determinate categorie di prodotti occidentali: beni di lusso, calzature e abbigliamento delle grandi firme, tipicità alimentari, vini, ecc. Un mercato fiorente per le aziende che commerciano tali prodotti e meritevole di attenzione per le grandi realtà come per le più piccole PMI.

C'è purtroppo un “però” da apporre a questa situazione apparentemente “win win” per chi vende in Cina come per chi acquista prodotti (sfruttando la loro convenienza) da questo paese e riguarda quegli aspetti istituzionali accennati nel primo paragrafo: all'economia in mostruosa crescita fa da contraltare un apparato statale centralizzato, chiuso e macchinoso, in cui la burocrazia costituisce un enorme problema per chi desidera instaurare rapporti commerciali in uscita e/o in entrata. Burocrazia che si manifesta in tanti modi e che influisce in particolar modo sulle spedizioni attraverso restrizioni, regole e dazi, fattori in cui la dogana è assoluta protagonista.

Nel complesso organizzare una spedizione verso questo paese implica gli stessi processi e step applicati verso un paese al di fuori dell'Unione Europea: documentazione specifica, attenzione a normative, limitazioni e divieti. In particolare vogliamo affrontare la questione inerente i dazi doganali in Cina, cosa sapere a riguardo, come calcolarli e come evitare che la spedizione venga bloccata o, addirittura, distrutta per incongruenze di vario genere.

La dogana cinese: un ostacolo da affrontare, non da aggirare

La dogana è un ente pubblico “in dote” a ogni stato che ha la funzione di controllare merci e persone che entrano o escano dai confini. Procedure e costi della tassazione cambiano ovviamente nei diversi paesi del mondo, avendo ognuno di esse normative differenti. In Italia ad esempio il controllo si basa su un sistema di codici, il TARIC, capace di catalogare e quindi identificare ogni oggetto (spedizione o valigia che sia): in questo modo i funzionari capiscono subito se è consentito o meno il passaggio, se ancora necessita di un ulteriore verifica e se vanno applicati i dazi.

Gli Stati Uniti e la maggior parte degli stati europei hanno fortemente automatizzato i processi attuati dalle proprie dogane grazie ad accordi internazionali (con conseguente riduzione dei costi e delle tempistiche), mentre la Cina da parte sua, come molte altre economie emergenti o istituzioni statali meno “mature”, presenta una situazione più lenta, onerosa e burocratica, tanto che i controlli alla frontiera rischiano di prolungarsi per mesi.

In generale stiamo comunque parlando di spedizioni al fuori dell'Unione Europea e lo standard di problematiche da tenere in conto (ed espletare) è più o meno uguale. Come primo passo suggeriamo di navigare sui siti dell'Agenzia Dogane e Monopoli e sulla banca dati della Commissione europea relativa all'accesso ai mercati, in cui è possibile informarsi e ottenere un'importante “infarinatura” sulla questione, dazi doganali in Cina compresi. Per il resto è importante sapere che il supporto normativo offerto da corrieri, poste e servizi online è complessivamente sempre in grado di chiarire dubbi e di offrire un supporto adeguato.

La burocrazia doganale cinese: documenti e restrizioni

Come specificato in precedenza, spedire merci nella repubblica asiatica significa attuare una serie di procedure equivalenti alle spedizioni in altri paesi extra UE. La differenza viene marcata solo a livello burocratico e restrittivo, come vedremo più avanzi. Complessivamente, per inviare pacchi (o altro) fuori dall'Unione è necessario preparare due fondamentali documenti (mentre all'interno dell'UE basta la lettera di vettura):

  • La fattura commerciale con i dati inerenti la merce, il mittente e il destinatario (detta anche dichiarazione doganale)
  • La dichiarazione di libera esportazione, in cui si conferisce la responsabilità assoluta al mittente per eccezioni e normative vigenti

Incompletezza o falsità in tali documenti sono spesso la prima causa di blocchi o ritardi alla dogana e richiedono perciò molta cura nella loro redazione, che può essere applicata solo dopo essersi ben informati a riguardo.

La fattura commerciale o pro forma riporta tutte le informazioni e i dati riguardanti il contenuto della spedizione, il mittente e il destinatario (nome, indirizzo). È un documento internazionale e deve essere dunque redatto in inglese. La parte relativa alla spedizione richiede di inserire fra gli altri il numero di tracciamento, la data, il motivo dell'esportazione e le condizioni di vendita, numero di colli, peso, valore complessivo e spese (eventuale assicurazione, ecc), mentre la sezione relativa alla merca include numero di unità, una descrizione dettagliata, codici di vario genere per categorizzare il contenuto, il valore di mercato dello stesso.

A questa documentazione che possiamo definire “base” e valida per qualsiasi spedizione extra UE, vanno aggiunti ulteriori aspetti burocratici che riguardano la dogana cinese nello specifico (e ci permettono di capire anche i dazi doganali in Cina).

  • China Compulsory Certification è una certificazione di qualità e sicurezza obbligatoria per determinati prodotti e va verificata accedendo al sito della China National Certification and Accreditation (CNCA)
  • Customs Registration (CR) e Power of Attorney (POA) sono rispettivamente il numero di registrazione doganale e la procura, elementi fondamentali quando la merce spedita non è fa parte della categoria documenti

Il calcolo dei dazi doganali in Cina, come si effettua e quanto incide sul costo della spedizione

Il dazio è un “semplice” tributo la cui riscossione avviene in dogana. Il calcolo dello stesso dipende dalle singole normative nazionali applicate nel momento in cui la spedizione transita da un determinato paese. In genere viene applicata una percentuale sul valore della fattura o, in alternativa, basato su peso e/o numero di unità. Il calcolo è in realtà più complesso di quanto sembra perchè fa riferimento a numerose categorie e sottocategorie di prodotti e si differenzia anche in modo notevole fra i diversi paesi nel mondo. L'unica eccezione che consente di ovviare al pagamento del dazio avviene in caso di franchigia, una casistica che esenta dall'imposta in base a situazioni e ragioni specifiche: gli scambi fra istituzioni, sedi diplomatiche e organismi internazionali sono un esempio chiaro di franchigia applicata.

La riscossione fattuale del dazio (che normalmente è incluso nel costo del corriere) avviene alla dogana e non fa differenza fra spedizioni private o di tipo commerciale. Si tratta generalmente dell'ultimo step nel processo di controllo, in quanto gli ufficiali di frontiera dovrebbero aver già espletato tutte le pratiche burocratiche prima di applicare la tassa e aver dato il via libera alla spedizione (in alternativa c'è lo stop o addirittura la distruzione).

Per calcolare i dazi doganali, in Cina come in un qualsiasi altro paese, vanno semplicemente applicate le norme tributarie previste con il calcolo in percentuale relativo a valore o quantità della spedizione. Il modo più rapido per risolvere l'operazione è riscontrabile all'interno del Market Access Database della Commissione Europea, nella pagina Tariffs and Rules of Origin. In quest'ultima è infatti possibile compilare il form indicando il codice doganale e il paese di destinazione. La pagina che si apre vi offre la percentuale totale da pagare, permettendovi di fare il calcolo facendo riferimento al Most Favourite Nation rate (MFN, per tutti i paesi membri del WTO-Organizzazione Mondiale del Commercio) o al General rate (GEN) nei casi di paesi con cui non vigono accordi di alcun genere.

Cosa si può spedire in Cina e come scoprirlo

Prima ancora di calcolare i dazi doganali in Cina bisogna essere consci che ci sono delle restrizioni merceologiche molto severe nel paese asiatico. È fondamentale per qualsiasi spedizione fuori dai confini dalla UE verificare se ciò che si intende spedire rientra o meno nelle liste di oggetti proibiti o caratterizzati da particolari restrizioni (le ragioni possono essere molteplici e persino inaspettate).

In una ricerca generale consigliamo di verificare anzitutto la sezione per spedizioni transoceaniche dalla IATA (International Air Transport Association), che al suo interno conta l'80% delle linnee aree mondiali. Nel caso specifico della Cina è inoltre possibile consultare il sito della General Administration of Customs of China.

Informarsi in maniera adeguata su tali restrizioni, così come sulle pratiche burocratiche, permette di evitare spiacevoli conseguenza con la dogana.